Valore medio per il mese di ottobre della quantità di ozono sull'Antartide dal 1981 al 1991, in unità Dobson (DU). |
O2 + hv -----> 2 O
O + O2 -----> O3
dove 1/v rappresenta la lunghezza d'onda della luce che colpisce
l'atmosfera (in questo caso è minore o uguale a 240 nm) e
h è la costante di Planck (6.6×10-34 J· s).
O3 + hv -----> O2 + O
O + O2 -----> O3.
La seconda reazione è molto più veloce di
O + O3 -----> 2 O2
favorendo quindi la formazione di ozono piuttosto che di ossigeno molecolare.
Come si vede nel grafico in basso, la quantità di ozono
stratosferico è stata ridotta, negli ultimi 15 anni, sopra l'Antartide
e più recentemente sopra l'Artide, a causa dell'inquinamento dovuto ai
CFC (Cloro Fluoro Carburi), ad alcuni composti alogeni legati ai CFC e ad
ossidi di azoto (NOx).
È possibile osservare la
variazione nel corso degli anni della quantità di ozono anche
attraverso una sequenza animata,
ottenuta al Center for Atmospheric Science dell'Università di
Cambridge.
I CFC sono prodotti industriali comuni, usati nei sistemi di refrigerazione, nei condizionatori d'aria, negli aerosol (propellenti delle bombolette spray), nei solventi e in alcuni tipi di imballaggi. Gli ossidi di azoto sono un sottoprodotto dei processi di combustione, ad esempio nei reattori degli aerei.
Uno schema dell'azione del CFC, sintetico ma molto leggibile è mostrato nel disegno in basso.
Informazioni derivate da: www.atm.ch.cam.ac.uk/tour/intro.html |
Nel periodo immediatamente successivo alla formazione della Terra,
la presenza di anidride carbonica (CO2) era quasi sicuramente
molto superiore all'attuale; nel corso del tempo è stata
tutta inglobata nelle rocce calcaree
e, in misura minore, sciolta negli oceani e utilizzata dalle piante.
La piccola quantità di CO2 stabilmente presente
nell'atmosfera gioca un ruolo importante nel mantenimento della temperatura
superficiale della Terra, tramite l'effetto serra.