Quando si osserva direttamente il Sole ad occhio nudo, la fotosfera ci appare liscia ed uniforme. Ma basta un piccolo telescopio, anche amatoriale (Attenzione ad oscurare l'oculare utilizzando un filtro solare! Si rischiano gravi danni alla vista!), o meglio la proiezione dell'immagine ingrandita su uno schermo, per accorgersi che la fotosfera possiede una struttura fine. Essa appare formata da una moltitudine di granuli brillanti, separati da spazi più scuri; a questa struttura si dà il nome di granulazione.
Le dimensioni dei granuli sono dell'ordine di 700 km.
Nei granuli la materia risale e
nelle zone circostanti discende.
La velocità di questi moti varia da 1 a 2 km/sec.
Per questo motivo si pensa che la granulazione sia la
manifestazione superficiale della
zona convettiva sotto la fotosfera solare.
Ciascun granulo esiste in media per un
tempo che va da 5 a 10 minuti, dopo il quale esso si decompone per
cedere il posto ad un altro granulo.
La fotosfera, sotto questo aspetto, sembra una caldaia di riso in
ebollizione; da qui il nome di grani di riso
dato anche ai granuli.
Il fenomeno certamente più appariscente che avviene sulla fotosfera è quello costituito dalle macchie solari.