Il Cielo dell'Africa

Non si hanno testimonianze di studi astronomici risalenti a un’epoca precedente al secolo scorso, fatta eccezione per quelli egiziani e per l’elaborazione del calendario etiope. Quindi si deve essere particolarmente attenti quando si discutono le credenze di origine africana.
Per esempio, è stato detto che i Dogon del Mali erano a conoscenza dell’esistenza della piccola nana bianca compagna della stella Sirio.
Č difficile prendere sul serio questa notizia e se la tribù dei Dogon davvero sapeva della compagna di Sirio, probabilmente lo aveva appreso da fonti occidentali in un’epoca di molto posteriore.
Certamente in tutta l’Africa è esistita una diffusa tradizione astronomica che associava agli elementi cosmici come il Sole e la Luna un ruolo mitologico. Le stelle più luminose e un certo numero delle più brillanti costellazioni erano note in quasi tutta l’Africa.
Tra le tribù del Sud Africa dedite alla pastorizia il primo avvistamento mattutino delle Pleiadi annunciava la stagione delle semine.
I Basuto includevano Sirio in una costellazione chiamata Magakgala che conteneva anche Rigel, Betelgeuse e Procione.
La stella Canopus era conosciuta come la "stella uovo di formica", poichè era molto brillante nel periodo dell’anno in cui abbondava questa squisitezza gastronomica.
Per le popolazioni San la Via Lattea era raffigurata come "la spina dorsale della notte" ed era stata generata da una donna che aveva lanciato una manciata di cenere in cielo. La stessa donna lanciò in cielo frammenti di una radice commestibile: quelli di colore rosso, i più vecchi, diedero origine alle stelle rosse, quelli di colore bianco, i più giovani, diedero origine alle stelle bianche.
In Africa era poi ampiamente diffusa una forma di culto o venerazione della Luna. Ad esempio i Khoikhoi identificavano la Luna con il "signore della luce e della vita" e diventavano molto inquieti durante le eclissi lunari.

Le immagini

1. ll Triangolo estivo è l’asterismo più tipico del cielo estivo ed è formato da tre stelle molto luminose, tutte e tre di un colore azzurro scintillante. La stella più luminosa delle tre è Vega, ed è la quinta stella più luminosa visibile dalla Terra, con una magnitudine pari a 0,03. Le altre stelle sono Deneb e Altair.
2. Questo poster è stato realizzato nell’ambito del programma Friends of the universe e riproduce leggende e miti legati al cielo dei popoli del Sud Africa. South African Astronomical Observatory.
3. La Dama bianca o Dea con le corna. Pittura rupestre è stata trovata sui grandi altopiani del Sahara, a Tassili – n – Ajjer.
4. L’astronomia africana meriterebbe di essere ulteriormente studiata. E, come nel caso dell’arte, sarebbe errato chiamarla primitiva, attribuendo all’aggettivo "primitivo" un significato negativo di inferiorità.
5. I Dogon sono una popolazione che vive vicino a Mandiagara, 300 Km a sud di Timbuctu, nel Mali. Alcuni antropologi hanno sostenuto che i Dogon hanno diverse conoscenze sul sistema di Sirio, conoscenze che non è possibile ottenere se non con mezzi "moderni". Carl Sagan ha ipotizzato che le conoscenze anomale possano essere il frutto di racconti di visitatori occidentali, poi entrate nella cultura Dogon.
6. La terra dei Khoikhoi (letteralmente "veri uomini"). Sono un gruppo etnico dell’Africa sudoccidentale. Insieme ai San (o "boscimani") formano il gruppo Khoisan, caratterizzato da elementi linguistici e culturali comuni