Il Cielo dell'Islam
I musulmani avevano motivi profondamente religiosi per occuparsi di astronomia: il
Corano infatti prescrive ai fedeli di levare gli occhi al cielo per decifrare i segni che
Dio vuole inviare loro.
Anche per questo l’Europa cristiana conobbe la maggior parte delle opere scientifiche
e filosofiche della Grecia classica grazie agli Arabi.
Due dei centri culturali più importanti di tutto l’alto Medioevo furono Bagdad e
Cordova, la città spagnola che per cinquecento anni fu capitale di un emirato arabo
indipendente.
La fama degli Arabi come osservatori era eccellente e costruirono anche strumenti
di misura di gran lunga migliori di quelli dei loro predecessori.
Furono gli Arabi ad aprire la strada ai grandi osservatori precedenti la scoperta del
telescopio, come quello costruito da Ulugh Beg (1394, 1449) a Samarcanda.
Un osservatorio straordinario, una delle meraviglie dell’epoca.
Il risultato più importante conseguito da quest’osservatorio fu una collezione di tavole
astronomiche comprendente un catalogo di più di 1000 stelle.
L’astronomia era per gli Arabi una scienza fondamentale, perchè mostrava
l’organizzazione dell’universo e quindi il potere di Dio.
Inoltre era di somma importanza perchè permetteva di determinare con esattezza
l’inizio del Ramadan e fissare con precisione il momento delle preghiere che ogni credente
deve fare nella moschea, che deve essere ben orientata verso la Mecca.
Si deve ricordare che il loro calendario era lunare e che i mesi iniziavano con il primo
avvistamento della falce della Luna.
Gli Arabi conoscevano il calcolo trigonometrico, indispensabile per lo studio della
geometria sferica. Grazie a questa conoscenza modificarono e resero più precisi i
modelli di Tolomeo per il Sole, la Luna e i cinque pianeti.
Le immagini
- Astronomi e sapienti all’interno
dell’osservatorio della torre Galata
a Istanbul. La torre fu costruita
nel XIV secolo dai genovesi a scopo
di difesa, durante l’epoca ottomana
fu adibita a carcere e osservatorio.
Miniatura, XVI secolo.
Istanbul, Biblioteca dell’università.
- Kitab as suwar catalogo delle
stelle fisse, scritto da
Abdarrahman as-Sufi nel sec. X.
Parigi, Bibliothèque Nationale.
- Astrolabio arabo. La sua costruzione
era estremamente complessa e la
forma, già suggestiva, spesso veniva
arricchita di fregi e decorazioni che
contribuivano ad accrescerne
la preziosità e conseguentemente
il prestigio di chi lo possedeva.
Secolo XVII.
- Archi che si intrecciano in un
proliferare di arabeschi e di
geometrie decorative. L’interno
della grande Mezquita di
Cordova è il risultato più puro
raggiunto dall’architettura
islamica in Andalusia.
- Illustrazione, realizzata da al-Biruni,
delle diverse fasi della Luna.
Al – Biruni (973 – 1048), è
considerato il padre della scienza
moderna. Scrisse dei movimenti
del Sole e delle eclissi, mettendo
a punto perfezionati strumenti
astronomici. Molti secoli prima
rispetto al resto del mondo, scrisse
della rotazione della Terra attorno al
proprio asse e descrisse la Via Lattea.
- Il minareto della madrasa
Mustansiriyya, a Bagdad, fu
consacrato nell’aprile 1233 dal
califfo Al-Mustansil. In questa
madrasa venivano insegnati i
quattro riti, cioè teologia,
astronomia, matematica e
medicina, e la tradizione.