Leggere il Cielo

I corpi del Sistema solare

Corrado Bartolini

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Mercurio

È difficilmente osservabile perché è il pianeta più vicino al Sole.

A causa dell'elevata eccentricità (e = 0.206) la massima distanza angolare dal Sole può variare fra 18 e 28°. L'inclinazione dell’orbita sull'eclittica (i = 7°) è superata solo da quella di Plutone (17°).

Mercurio ruota su se stesso in senso antiorario in 58.646 giorni, pari ai 2/3 del periodo di rivoluzione attorno al Sole (87.969 giorni). La sua orbita non è chiusa in quanto presenta un moto di precessione dell'asse maggiore di 574"/secolo, di questi 42".98/secolo sono giustificabili solo attraverso la teoria della relatività generale a causa della distorsione dello spazio tempo prodotta dal Sole.

Mercurio è circondato da un'atmosfera estremamente tenue. La superficie può apparire praticamente identica a quella lunare essendo entrambe butterate da crateri da impatto di ogni dimensione. L'assenza di acqua ed atmosfera fa sì che manchi completamente il fenomeno dell'erosione, né ci sono evidenze di attività vulcaniche passate, per cui la superficie di Mercurio viene annoverata, come quella lunare, fra quelle "inattive". La struttura più appariscente sulla superficie di Mercurio è il bacino Caloris Planitia, uno dei più vasti crateri del Sistema solare del diametro di circa 1300 Km. L'urto violento del meteorite che lo creò circa 3.6 miliardi di anni fa, sollevò catene di montagne alte circa 2 Km, generò un sistema di valli e fratture che si irradiano dal bacino per 1000 km. Per questo il bacino Caloris è circondato da una serie concentrica di altopiani che si irradiano rispetto al cratere vero e proprio.

Solo recentemente si sono scoperte, da misurazioni radar, due zone polari con un alto potere riflettente. Si suppone che l'acqua, portata da comete e meteoriti, si sia accumulata in crateri e crepacci dove la temperatura non supera mai i 123°K e, coperta da uno strato di regolite, abbia resistito all'azione dei raggi cosmici ed ultravioletti.

Nonostante la composizione chimica sia quella tipica dei pianeti rocciosi, l'alta densità e la presenza di un debolissimo campo magnetico fanno pensare ad un nucleo fluido a bassa viscosità di ferro e nichel che costituisce 2/3 della massa totale.

La superficie esterna è composta da una crosta di silicati di Fe e Mg e da ossidi refrattari.



Venere