Mars 1 - 1 novembre 1962 - La prima sonda sovietica lanciata con successo
verso Marte: si perse il contatto a circa 190.000 km dal pianeta.
Mariner 3 - 5 novembre 1964 - La prima sonda americana inviata verso
il pianeta rosso: fu perso il contatto e la sonda rimase in orbita solare.
Mariner 4 - 28 novembre 1964 - Raggiunse la meta il 14 luglio 1965,
arrivando a circa 9850 km da Marte. La sonda trasmise una ventina di immagini
televisive della superficie che, sebbene non eccezionalmente nitide, bastarono
per ridimensionare le aspettative sulla possibilità di esistenza
di qualche forma di vita diffusa. La sonda misurando la rifrazione delle
onde radio rilevò una pressione atmosferica di 8 millibar (0,8%
di quella terrestre), e un campo magnetico 3000 volte inferiore a quello
della Terra.
Zond 2 - 30 novembre 1964 - Si persero i contatti nel maggio del 1965.
Mariner 6 - 24 febbraio 1969 - Il 31 luglio 1969 arrivò al 3400
km dal pianeta; trasmise 75 immagini di cui una trentina riprese da 1 milione
di km e le rimanenti a distanza ravvicinata dall'emisfero meridionale.
La sonda era dotata di due telecamere, di spettrometri e radiometri all'infrarosso
e ultravioletto per lo studio della composizione atmosferica e la rilevazione
delle temperature. Le immagini del pianeta, più nitide di quelle
riprese dal Mariner 4, mostrarono un corpo desertico con crateri sparsi,
mentre le macchie visibili dalla Terra svanirono con il progressivo avvicinarsi
della sonda al pianeta: tali macchie non erano dovute a particolari della
superficie planetaria ma a zone che presentavano una diversa riflettività
per la composizione del suolo. La sonda confermò una pressione atmosferica
di 6/7 millibar, misurò temperature di -125°C al polo sud e
-73°C notturni all'equatore; rilevò che la componente
principale dell'atmosfera era l'anidride carbonica.
Mariner 7 - 27 marzo 1969 - Arrivato alla minima distanza da Marte
il 4 agosto 1969, trasmise 126 foto dell'emisfero meridionale.
Mariner 8 - 8 maggio 1971 - Fallì il lancio 8 con la caduta
nell'Oceano Atlantico del modulo spaziale.
Cosmos 419 - 10 maggio 1971 - Bruciò il 12 maggio nell’atmosfera
terrestre.
Mars 2 - 19 maggio 1971 - Questa sonda, che raggiunse il pianeta il
27 novembre1971, era composta da due veicoli, il Mars 2 orbiter che si
collocò su un'orbita fortemente ellittica e il Mars 2 lander che
doveva scendere sulla superficie per compiere rilievi sull'ambiente marziano.
Purtroppo il lander si schiantò sulla superficie del pianeta mentre
l'orbiter, con a bordo 2 telecamere e vari strumenti scientifici, trasmise
dati sull'atmosfera.
Mars 3 - 28 maggio 1971 - Questa sonda, arrivata a destinazione il
2 dicembre 1971, gemella del Mars 2, era sempre composta da due veicoli,
uno destinato ad orbitare intorno al pianeta e l'altro a compiere un atterraggio
morbido sulla superficie. Stavolta il Mars lander riuscì ad atterrare
sulla superficie di Marte, ma il contatto venne perso dopo circa 20 secondi
e non venne trasmesso alcun dato utile.
Mariner 9 - 30 maggio 1971 - Arrivò su Marte il 13 novembre
1971 inserendosi su un'orbita molto ellittica. All'arrivo della sonda era
in corso su Marte una tempesta di sabbia che impedì le riprese di
superficie fatta eccezione per le cime vulcaniche più alte che risultavano
visibili.
Dopo alcune settimane, al termine delle tempeste di sabbia, la sonda
(riprogrammata dalla Terra) trasmise più di 7300 fotografie della
superficie e dei satelliti, con una risoluzione massima dell'ordine del
chilometro. Queste riprese, che coprirono circa il 70% della superficie,
rivoluzionarono completamente la conoscenza della superficie marziana e
furono indispensabili per programmare le zone di atterraggio delle missioni
Viking. Gli altri strumenti presenti sulla sonda effettuarono studi dettagliati
sulla composizione dell'atmosfera e del suolo trasmettendo una grandissima
quantità di dati. Il contatto con la sonda fu perso il 27 ottobre1971
dopo oltre 500 giorni di attività, di cui quasi un anno in orbita
attorno a Marte.
Viking 1 - 20 agosto 1975 - Le sonde Viking comprendevano due velivoli
come i Mars sovietici: uno progettato per entrare in orbita intorno a Marte
e l'altro destinato ad atterrare sulla sua superficie. La sonda arrivò
nei pressi del pianeta il 19 giugno 1976; i due moduli non si separarono
subito ma l'atterraggio fu posticipato per la scelta di un luogo più
idoneo di quello programmato utilizzando le riprese del Mariner 9. A differenza
delle missioni sovietiche, dove tutta la missione veniva prestabilita da
terra, nelle sonde Viking (come nel Mariner 9) potevano essere eseguite
variazioni sui programmi della missione, aumentando così notevolmente
le probabilità di riuscita anche di fronte a situazioni impreviste
e consentendo il perfezionamento delle scelte iniziali nel corso delle
missione stessa.
Il 20 luglio 1976 il lander del Viking 1 atterrò con successo
a Chryse Planitia, nell'emisfero settentrionale (a 48° di latitudine
nord e 226° di longitudine ovest), mentre l'orbiter continuava il suo
moto intorno al pianeta. Il lander del Viking 1 interruppe le comunicazioni
con la Terra nell'aprile del 1980, dopo quasi 4 anni di attività.
Viking 2 - 9 settembre 1975 - Arrivò a destinazione il 7 agosto
1976, e il suo lander atterrò con successo il 3 settembre 1976 a
Utopia Planitia, in una località (situata a 22° di latitudine
nord e 47° di longitudine ovest) distante circa 6500 km dal Viking
1. Marte veniva contemporaneamente studiato dalle due sonde orbitanti (orbiter)
e dai due lander sulla superficie.
Le telecamere degli orbiter fotografarono la superficie di Marte con
una risoluzione che arrivava fino a poche decine di metri, fornendo immagini
a colori e stereoscopiche. Trasmisero oltre 40.000 foto del pianeta rivelando
una grande varietà di crateri, pianure modellate da antichi ghiacci
e invase da antiche inondazioni, altopiani e canali modellati dalle acque,
probabilmente esistenti 2 o 3 miliardi di anni fa, canyon e immagini ravvicinate
di immensi vulcani spenti come il monte Olympus.
Furono trasmesse anche immagini ad altissima risoluzione dei satelliti
Phobos e Deimos che in alcune riprese rivelavano particolari di pochi metri
di diametro. Gli orbiter hanno inoltre confermato che le calotte polari
sono composte oltre che da anidride carbonica anche da ghiaccio d'acqua.
I due moduli, ubicati a 6500 km di distanza l'uno dall'altro, effettuarono
molte analisi del suolo, ma non furono rivelate tracce di vita. Anche le
telecamere di cui erano dotati i lander e con le quali si ottennero 4500
immagini ravvicinate della superficie non rivelarono segni di vita. L'esistenza
di una forma di vita complessa era già stata scartata nelle precedenti
missioni; con i Viking non sono state individuate neppure forme di vita
più semplici. Il lander del Viking 2 interruppe le comunicazioni
con la Terra nel novembre 1982, dopo quasi 6 anni di attività.
Phobos 1 - 7 luglio 1988 - Destinata ad atterrare sulla omonima luna
di Marte, nel settembre del 1988 vennero persi i contatti.
Phobos 2 - 12 luglio 1988 - Aveva un programma simile alla precedente.
Entrò in orbita intorno a Marte il 29 luglio 1989 e trasmise dati
fino al 27 marzo 1990, ma quando iniziò ad avvicinarsi al satellite
vennero definitivamente persi i contatti.
Mars Observer - 25 settembre 1992 - Doveva essere la prima di una serie
di missioni destinate a studiare la geologia e l'atmosfera di Marte. Il
lancio ebbe successo ma fu perso il contatto il 21 agosto 1993, tre giorni
prima del previsto ingresso in orbita marziana.
Mars 94 - - La missione, composta di un orbiter, due lander e due piccole
sonde destinate a penetrare nel suolo marziano, fallì.
Mars Gobal Surveyor - 7 novembre 1996 - Destinata ad orbitare per due
anni in orbita polare allo scopo di fornire una mappa dettagliata della
superficie marziana per quanto riguarda morfologia, topografia, composizione,
gravità, dinamica dell'atmosfera e campo magnetico. È arrivata
su Marte il 12 settembre 1997 e, a causa di alcuni malfunzionamenti, ha
iniziato la fase di presa dati nell'aprile del 1999. È ancora in
piena attività. La sonda è stata costruita utilizzando parte
delle strumentazioni progettate per la Mars Observer, oltre a nuovi strumenti
tra i quali ricordiamo: uno spettrometro infrarosso per misurare il riscaldamento
e raffreddamento diurno del suolo, analizzare la sua composizione minerale,
studiare l'atmosfera e le nubi di polvere; un altimetro laser per mappare
la morfologia verticale del territorio con una risoluzione di 10 metri;
un magnetometro per individuare la presenza di un eventuale campo magnetico,
telecamere per ottenere mappature a grande campo e ad alta risoluzione
dell'intero pianeta fino ad ottenere particolari di soli 2 o 3 metri. Il
sistema di telecomunicazioni viene utilizzato anche per lo studio del campo
gravitazionale del pianeta che permetterà di ricavare informazioni
sulla crosta e sulla costituzione interna di Marte.
Mars Pathfinder - 4 dicembre 1996 - La sonda, destinata ad atterrare
su Marte, è entrata nell'atmosfera del pianeta il 4 luglio 1997
direttamente dall'orbita di trasferimento ad una velocità di 7300
m/s. Per circa 3 mesi ha inviato sulla Terra un grande quantità
di dati anche utilizzando il Rover Sojourner, un veicolo a sei ruote che
ha percorso la superficie attorno alla stazione fino ad una distanza di
alcune decine di metri.
Mars Climate Orbiter - 10 dicembre 1998 - Questa sonda, destinata ad
entrare in orbita marziana il 23 settembre 1999, e la successiva fanno
parte del progetto Mars Surveyor 98. Purtroppo, per un errore nel trasferimento
di informazioni fra il gruppo responsabile del veicolo in Colorado e il
gruppo responsabile della navigazione in California, è fallita la
manovra di inserimento in orbita marziana. La sonda dopo un paio di mesi
di aerobraking era destinata ad entrare in orbita definitiva per iniziare
la raccolta di dati scientifici, principalmente per lo studio del clima
marziano.
Mars Polar Lander - 3 gennaio 1999 - Anche il Mars Polar Lander, destinato
ad atterrare sul pianeta il 3 dicembre 1999, in una regione prossima alla
calotta polare nord, ha purtroppo fallito la sua missione. Durante la discesa
avrebbe dovuto inviare sulla superficie di Marte due piccolissime sonde
(delle dimensioni di una palla da baseball) che arrivando ad una velocità
di circa 200 m/s e sprofondando nel suolo marziano per circa 2 metri avrebbero
dovuto inviare poi a terra dati sul sottosuolo.
Planet-B (Nozomi) - Questa sonda, frutto di una collaborazione internazionale
con a capo il Giappone, fu ribattezzata "Nozomi" (speranza in giapponese)
dopo il lancio effettuato con successo. Avrebbe dovuto raggiungere il pianeta
rosso nell'ottobre 1999, ma, durante l'accensione di un motore in occasione
della manovra di "gravity assist" in vicinanza della Luna, una valvola si
è aperta in modo irregolare ed il veicolo è finito fuori
rotta. Raggiungerà comunque Marte nel gennaio del 2004.