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Nel mondo
1 aprile. Hal 9000 a New York
Odissea nello spazioDal
Dizionario dei film di Mereghetti, Baldini Castaldi Dalai Editore: «Rielaborando con l'autore tre racconti di Arthur C. Clarke Kubrick realizza la sua opera più ambiziosa, "il primo film, dai tempi di
Intolerance, che sia una super produzione e nello stesso tempo un film sperimentale", uscito, non bisogna dimenticarlo, più di un anno prima dell'arrivo dell'uomo sulla Luna (e pensato a partire dal 1964). Il centro del film è il legame che unisce l'Uomo al Tempo e allo Spazio e i suoi rapporti con la tecnologia e l'utilizzo della scienza, ma questa riflessione non passa attraverso un racconto più o meno ben articolato, quanto attraverso il tentativo di rappresentare visivamente queste esperienze. Come ha detto Kubrick: "ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico e allegorico del film. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio". E anche in tv, senza la forza del grande schermo, le scene finali ( ispirate al regista dall'assunzione di allucinogeni ) conservano la forza visiva e rimangono una delle prove più alte della magia del cinema. Il nome di
Hal 9000 nasce dalle iniziali che compongono i due metodi di conoscenza e comunicazione:
heuristic e
algorithmic, ma è anche un criptico "omaggio" all'Ibm, perché il nome del computer è stato inventato da Kubrick utilizzando le lettere che, nell'alfabeto, precedono quelle della famosa società. Grande popolarità per il brano di Johann Strauss da
Così parlò Zarathustra che accompagna alcune delle scene più suggestive nello spazio».