Il dottor Zivago è la storia di un medico, Zivago, che rifugiatosi con moglie e figlio in un paesino dei monti Urali, mentre infuria la rivoluzione del 1917, si innamora di una crocerossina Lara. L'amore contrastato sarà interrotto dalla cattura di Zivago ad opera dei partigiani russi. Alla fine della rivoluzione Zivago non troverà la moglie ad aspettarlo ma Lara. Il libro, ultimato nel 1956, non venne pubblicato in Unione Sovietica, ma nel 1957 l'editore Giangiacomo Feltrinelli lo pubblicò a Milano in russo e l'anno successivo in inglese ed in italiano. Quest'opera valse a Pasternak l'assegnazione del premio Nobel per la Letteratura nel 1958. Premio che non poté ritirare, poiché temeva di essere espulso dall' Unione Sovietica.
Il libro fu pubblicato in Russia solo nel 1988.
L'ingresso di Pasternak nella vita intellettuale russa coincise con le più accese esperienze di rinnovamento letterario. Ma per quanto animato da un ansioso bisogno di ricerca, egli non dimenticò mai la più genuina tradizione della sua terra come testimonia l'opera poetica e, ancor meglio e di più, il romanzo. La sua poesia, così improduttiva ai fini della propaganda, non lo mise mai in buona luce presso le autorità; egli stesso, non per una ben individuata ragione di ordine politico, ma per un preciso bisogno di salvare la libertà dell'arte e del pensiero, sin dal 1930 visse in disparte nella sua dacia di Peredelkino presso Mosca.
