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In Italia
10 dicembre. Il Nobel a Quasimodo


Salvatore Quasimodo alla cerimonia di consegna del premio Nobel
Salvatore Quasimodo (1901 - 1968)
Nasce a Modica, in provincia di Ragusa. Nel 1926 viene assunto come geometra al Genio Civile di Reggio Calabria, spostandosi poi in altre città. Nel 1934 viene trasferito al Genio Civile di Milano. Qui frequenta un ambiente culturalmente ricco, circondato da pittori e scrittori: tra gli altri, Sassu, Messina, Sinisgalli. Due anni dopo si dimette dal Genio Civile, iniziando a svolgere un'attività editoriale con Cesare Zavattini. Nel 1942 esce presso Mondatori la raccolta Ed è subito sera, che raccoglie le poesie scritte negli anni Trenta e Le nuove poesie, composte dal 1936 al  1942. Il libro ottiene un grande successo di pubblico e di critica. La sua candidatura al premio Nobel fu stata sostenuta da due personalità autorevoli come Carlo Bo e Francesco Flora. L'attribuzione del Nobel scatena polemiche accesissime negli ambienti letterari italiani. Perché Quasimodo e non Ungaretti, al centro del mondo con quel suo Mattino: "m'illumino / d'immenso"?

Ed è subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera

La lirica originariamente costituiva la strofa finale di un testo più ampio dal titolo "Solitudini", poi ridotto a questi tre versi, risultato della ricerca ermetica del poeta. La lirica è una riflessione sulla condizione esistenziale dell'uomo. La solitudine, la pena del vivere, la brevità dell'esistenza sono i temi espressi in tre versi incisivi, secondo un modello tipico della corrente ermetica.
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